La Route di Clan raccontata da una Scolta

Data:
8 Gennaio 2013

route Il clan “rosa dei venti” è partito in route invernale da Cosenza venerdì 4 Gennaio per chiuderla a Cosenza il giorno della Befana! Il primo giorno con un pullman abbiamo raggiunto Celico, un paesino della presila e sin da subito abbiamo lanciato il grande gioco che ci ha poi accompagnato per tutta la route. Abbiamo iniziato a conoscere il paese che ci ospitava tramite delle interviste ai cittadini per capire la qualità di vita; sono emersi due stati d’animo principali: infelicità per i pochi servizi e felicità poiché sembra essere un paese molto frequentato dai giovani. Tutti i cittadini si sono dimostrati molto gentili e felici nel vedere un gruppo scout di Rende soggiornare nel loro paese. Sono stata felice di poter visitare Celico che mi ha ricordato molto Cosenza vecchia ed è stato bello poter svolgere quest’attività con il mio gruppo di lavoro in quanto è emersa l’unione che sono riuscita a creare con i ragazzi più grandi della comunità, con i quali fino a qualche mese prima non riuscivo ad aprirmi completamente.

Nel tardo pomeriggio poi i nostri capi ci hanno proposto l’Hike, un’attività che ci ha consentito di poter verificare il vero ruolo del Rover e della Scolta: fare strada per raggiungere una meta, riuscire a compiere un cammino con un qualsiasi membro del clan e chiedere l’accoglienza per il riposo notturno, servire coloro che ci hanno ospitato!

Durante la verifica di clan ho parlato di come quest’esperienza mi abbia fatto crescere e mi abbia fatto riflettere grazie ad una riflessione che ci ha guidato ad assumere il giusto atteggiamento nell’hike, inoltre mi ha fatto capire come sia importante una buona accoglienza e di come sia appagante per noi stessi il servizio che noi offriamo alle famiglie che ci ospitano. Poter affrontare questa nuova esperienza che non avevamo mai fatto nel clan mi è stata utile perché ho incontrato delle scout del Celico 1 a cui io e la mia “compagna di hike” ci siamo molto affezionate pur avendo condiviso solo poche ore insieme. Questo mi ha fatto riflettere su come un sorriso ricevuto da un estraneo possa farci cambiare la giornata e possa renderci felici, è proprio per questo che traendo il meglio da quest’esperienza io mi impegno ad accogliere al meglio il mio prossimo, offrendogli la gioia che è stata offerta a me.

Sabato di prima mattina ci siamo tutti ritrovati a Cosenza dove abbiamo visitato diverse strutture nel centro storico che danno accoglienza ai più bisognosi, abbiamo ascoltato alcune testimonianze di suore e sacerdoti che ci hanno aperto gli occhi sulla situazione attuale della città in cui viviamo e ci hanno fatto capire che anche il più piccolo aiuto che noi come scout offriamo può essere molto utile. Molte situazioni che già conoscevo sono state ribadite dalle persone che abbiamo incontrato per questo penso che non sia importante fare del servizio lontano dai posti dove abitiamo, infatti io credo che per migliorare la società e offrire il nostro aiuto bisogna per prima cosa guardare coloro che abbiamo vicino, solo in questo modo riusciremo a fare del bene nel modo migliore.

Abbiamo poi dato una lettura, attraverso delle riflessioni proposte dal gruppo di lavoro,  della società in cui viviamo con le nostre famiglie e abbiamo voluto ritagliarci del tempo per discutere insieme sull’eccessivo consumismo che tutti noi facciamo soprattutto nei periodi di festa; abbiamo anche riflettuto sulla poca considerazione che diamo alle persone a natale in cui avrebbero bisogno di avere qualcuno accanto che sia pronto a sorridergli.

Nello stesso giorno abbiamo accolto il noviziato nel nostro clan, facendo dei giochi e condividendo delle letture e del pane, la loro ascesa al clan è stata affrontata con molta gioia poiché alcuni hanno ritrovato vecchi compagni di strada, altri invece avranno la possibilità di poter conoscere dei nuovi Rover e Scolte. In seguito abbiamo pulito le sale utilizzate. Io personalmente sono molto felice di aver incontrato i nuovi membri del clan perché sono molto legata a loro, spero che anche loro come noi impareranno presto a capire la gioia che ci offre il servizio o il riposo che ci regala il raggiungimento di una meta anche se per raggiungerla ci potrebbe costare giorni interi di cammino e dolori in tutte le parti del corpo. Sono felice di poter condividere con loro ciò che mi hanno insegnato i Rover più grandi di me in quest’anno di clan. Auguro a tutti loro di poter imparare ad amare la vita di clan e di poter capire come siamo fortunati ad averla intrapresa nel gruppo del “Rende 2”.

Grazie alla vita scout che svolgo e agli impegni che questa mi propone molte volte penso a coloro che non possiedono nulla e nonostante tutto sono felici di avere quel minimo, riflettendo grazie alla discussione che si è aperta, dopo aver letto il deserto il mio primo pensiero è stato quello di dover prendere esempio da queste persone, perchè molto probabilmente hanno capito la vita molto meglio di altre che hanno tutto ciò che potrebbero desiderare eppure sono sempre più avare di beni materiali. Vorrei offrire a pieno il mio aiuto, consumare il mio tempo per conoscere persone “felici” che non si preoccupano di quello che hai ma riescono a vedere ciò che sei realmente. Pertanto la sera stessa aiutati dal noviziato abbiamo offerto il nostro servizio all’Oasi francescana dove abbiamo servito alla mensa e abbiamo animato parte della serata agli ospiti della struttura portando i doni tipici dell’epifania accompagnando questo momento con canti e piccole interpretazioni che  hanno fatto gioire e partecipare favorevolmente tutti gli ospiti. Tramite quest’attività mi sono sentita molto più vicina alle persone che si trovavano a mensa, mi ha reso felice poter vedere i loro volti più distesi, rilassati e nel vedere i loro sorrisi che troppe volte siamo abituati a ignorare.

La Domenica siamo tornati nel nostro quartiere dove abbiamo partecipato alla Santa Messa con i cuori più leggeri del solito, e abbiamo concluso la giornata con la verifica della route. Dopo questi bellissimi momenti spero di poterne vivere altri ancora più belli. Li ho vissuti in modo molto più intenso delle altre probabilmente perché sto iniziando a capire lo scopo della comunità di clan, voglio impegnarmi per aiutare i novizi a crescere, e pongo il mio impegno nell’organizzare al meglio le attività che mi vengono affidate per poter offrire loro un clima di fraternità, ma ancor di più per creare un clan colmo di punti di riflessione, stimoli che possano aiutarli a maturare. Dopo aver capito ciò che mi è stato donato con questa route invernale cercherò di fare del mio meglio per porgere una mano a chi non è in grado di chiederla ma che più di chiunque altro ne avrebbe bisogno, sono pronta a gioire e ad accogliere il mio prossimo. Auguro a tutto il clan di poter crescere insieme nei prossimi anni e di poter raggiungere tutte le mete prefissate e spero che insieme riusciremo a fare nostra i versi della canzone che spesso cantiamo: “Non è strada di chi parte, e già vuole arrivare. Non la strada dei sicuri, dei sicuri di riuscire. Non è fatta per chi è fermo, per chi non vuole cambiare. E’ la strada di chi parte ed arriva per partire”.

Manuela

Ultimo aggiornamento

8 Ottobre 2019, 19:07

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